Trivigno (PZ) - Borgo della Basilicata - Italy - Video con drone

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Trivigno è un comune italiano di 584 abitanti della provincia di Potenza in Basilicata.

Medioevo
Le prime notizie sul feudo di "Trivinea" risalgono al periodo normanno, tra il 1000 e il 1500. I Normanni sono presenti in Basilicata già nella Contea di Melfi fin dal 1043 con Guglielmo d’Altavilla e i suoi figli Ruggiero e Roberto, che alla sua morte si espansero fino alla Sicilia e poi verso nord. Nel 1101 a Ruggiero I succede Ruggiero II che riunì vari territori e a Palermo si fece incoronare Re di Puglia e Sicilia. In ogni regione sotto il suo dominio si faceva rappresentare dai Giustizieri e dai Camerari che amministravano il potere e la giustizia di tale regione. Per rendere l’amministrazione statale più efficiente nel 1150 vennero istituiti i "Defetari" (registri amministrativi) in cui furono annotati e descritti i singoli feudi e i "servitia" gravati su essi. Sulla base di questi dati fu possibile suddividere il regno in "Comestabulie" (circoscrizioni territoriali) che a sua volta comprendeva una o più contee. Si susseguì il re Guglielmo il Buono che dispose la revisione delle rendite di ogni feudo e l’aumento del "servitium militum" a lui dovuto da parte dei feudatari. Da altre notizie si sono in parte trovati dei nomi di feudi esistenti in Basilicata nel secolo XII, la loro consistenza economica e il barone che era il possessore. Ed è uscito fuori che nella Contea di Tricarico, inclusa nel Principato di Taranto, con a capo Ruggiero Sanseverino, tra i feudi dipendenti dalla "Curia Regis" risultò anche "Trivinea" infeudato e concesso alla moglie di Guglielmo Monaco con la prestazione di un milite armato e dotato di cavallo.

Brigantaggio postunitario
Nel novembre 1861 le bande della Basilicata, capitanate da Carmine Crocco e dal generale catalano José Borjes, si diressero verso Potenza attaccando il 3 novembre la cittadina di Trivigno. Sugli avvenimenti di quella giornata esistono numerose testimonianze tra cui quelle annotate nel diario del Borjes, quelle riportate nelle memorie di Crocco, quelle pubblicate da Basilide Del Zio e infine quelle rese note da Giacomo Racioppi nel suo volume Storia dei moti di Basilicata e delle provincie contermini nel 1860.

Le schiere di Crocco, giunte nei pressi di Trivigno, furono accolte a fucilate dando vita a un combattimento che si protrasse per alcune ore, descritto da Crocco nelle sue memorie[7]:

«[…] la sera del 3 sull’imbrunire discendemmo sul paese prendendo posizione di attacco […] La guardia nazionale, un centinaio di militi, avuta la notizia del nostro avanzare, era corsa arditamente alle armi e, non consapevole delle nostre forze, avanzò fuori paese per affrontarci […] Durò per tre ore la lotta veramente accanita, poi i gagliardi difensori ridotti a mal partito dalla deficienza di munizioni, abbandonarono ogni pensiero di difesa, lasciando il paese in nostra piena balia […] Quello che successe di poi lo seppero i disgraziati cittadini […] Chi resisteva, chi rifiutava di consegnare il denaro od i gioielli era scannato senza pietà.»
Gli eccessi compiuti da Crocco e dai suoi uomini furono tali da disgustare Borjes, che nel suo diario riportó:

«Furti, eccidii e altri fatti biasimevoli furono la conseguenza di questo assalto […] Crocco Langlois e Serravalle hanno commesso le più grandi violenze […] Di più, percorrevano la città e minacciavano di bruciare le case dei privati se non davano loro denaro.»
Il paese fu posto a ferro e fuoco, non solo dagli uomini di Crocco poiché «la plebe si aggiun[s]e ai predoni, il paese [andò] in fiamme e rapine; la colta cittadinanza o fugge o si nasconde, o muore con le armi alla mano»[8]. Secondo quanto ancora riportato da Basilide Del Zio, a Trivigno in quell’occasione furono massacrate sei persone: Domenico Antonio Sassano, Michele Petrone, Teresa Destefano, Giambattista Guarini, Cristina Brindisi e Rocco Luigi Volino.

Le bande cariche di bottino, lasciata il 4 novembre Trivigno, proseguirono la loro marcia verso Calciano dove giunsero nella giornata successiva.

Monumenti e luoghi d’interesse
La chiesa di San Rocco
Chiesa Madre di San Pietro Apostolo
Chiesa campestre di Sant’Antonio di Padova (in località Epitaffio)
Cappella di Sant’Antonio Abate (1691)
Cappella di San Rocco (in località Infrascata)
Tempietto di Santa Maria (in contrada San Leo)
Monumento ai Caduti della I Guerra Mondiale
Palazzo Russo
Palazzo Coronati
Palazzo Brindisi
Lago di Ponte Fontanelle

Fonte: Wikipedia

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Di RCvideo