Sant'Angelo A Fasanella

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Sant’Angelo a Fasanella è un comune italiano di 515 abitanti della provincia di Salerno in Campania; situato nel parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è noto per una scultura neolitica raffigurante un guerriero, l’Antece, intagliata nella roccia, e per una chiesa rupestre, la grotta di San Michele Arcangelo.
l nome Sant’Angelo a Fasanella trae origine dall’unione di Fasanella, antica città distrutta da Federico II di Svevia, con il casale di Sant’Angelo: il suo stemma, infatti, presenta in primo piano l’immagine di un fagiano, rappresentante il casale omonimo. Il nome Fasanella deriva da "Phasis", antica città greca e nome di un fiume al confine tra l’Asia Minore e la Colchide. L’antico centro urbano sorgeva in località San Manfredi a circa 3 km dall’attuale cittadina: di esso sono rimasti i ruderi di un antico castello e quelli della chiesa di San Pietro. Nel 1246 la cittadina fu rasa al suolo da Federico II con atto di superiorità per punire Pandolfo di Fasanella, al quale furono poi restituiti tutti i suoi possedimenti grazie all’alleanza con Carlo I d’Angiò. Di stampo e origini medioevali, Sant’Angelo a Fasanella fu feudo dei San Severino e dei Capece-Galeota; quindi appartenne ai Giovine e alla potente famiglia dei Caracciolo. Nell’Ottocento, precorrendo l’Unità d’Italia del 1860, fu proprio Sant’Angelo a Fasanella a innescare nel salernitano la scintilla della rivolta per l’indipendenza.

Sant’Angelo a Fasanella comprende numerosi boschi di faggio, come quello di "Terra Forte", quello di "Vallone dei Lupi". Vi sono inoltre i numerosi corsi d’acqua che lo attraversano: oltre al torrente “Cellino” e al fiume “Fasanella”, va segnalata la "cascata dell’Auso". Ubicata a pochi chilometri dal paese, il sito è accessibile mediante la strada interpoderale carraia, detta anche "grotta dell’Auso" per il fenomeno carsico che si può ammirare. A poche decine di metri dalla sorgente, l’acqua sbarrata e quindi convogliata per il funzionamento di un mulino ormai abbandonato, compie un salto di circa otto metri.[4]

Monumenti e luoghi d’interesse
Antece
Tra i reperti archeologici rinvenuti sul territorio del comune, a circa 4 km dal centro abitato e sulla cima di Costa Palomba (1 125 m s.l.m.) si trova una figura intagliata nella roccia e attribuita al V-IV secolo a.C. La figura, a grandezza naturale (altezza 1,60 m), rappresenta un guerriero vestito con un chitone e armato di scure o clava e di uno scudo. Orientata verso ponente, potrebbe essere la rappresentazione di un dio o di un eroe. Localmente è conosciuta con il nome di "Antece" ("l’Antico" in dialetto cilentano).

Grotta di San Michele Arcangelo
Per quanto concerne i beni architettonici va segnalata la grotta di San Michele Arcangelo. Il luogo fu sede di una comunità religiosa benedettina risalente all’XI secolo, ma sono ipotizzati anche possibili insediamenti precedenti legati alla diffusione della civiltà greca nel Cilento.
Castello Baronale

Castello Baronale
La costruzione del castello ebbe probabilmente inizio dopo l’acquisto del feudo di Sant’Angelo da parte di Tommaso Sanseverino, avvenuto nel 1426. Situata sulla rocca naturale che sovrasta la porzione del paese denominata “Basso la terra”, la fabbrica del castello ne occupa quasi per intero la superficie, sviluppando il corpo principale sul suo versante meridionale e approssimativamente in direzione est-ovest. Costituiscono il più antico impianto la torre angolare con caditoie, due segrete sotterranee coperte a botte e provviste di finestre che si aprono al termine di profonde lunette ogivali. Due cisterne sono collocate nella parte nord-occidentale dell’edificio.

Ruderi di Fasanella
A pochi km dal centro abitato, nella valle ai piedi dello stesso e dei Monti Alburni, si trovano i Ruderi di Fasanella, con la presenza di alcuni resti di abitazioni sulla sorgente Auso, sorgente del torrente Fasanella, nonché di un’area attrezzata. La strada per raggiungere i ruderi si diparte dalla strada provinciale su cui sorge il paese, appena lasciato lo stesso in direzione sud, verso Corleto Monforte.

Cascate del fiume Auso
A pochi chilometri dal paese sono situate le cascate dell’Auso, raggiungibili percorrendo una strada carraia detta “grotta dell’Auso”. Originariamente l’acqua della sorgente seguiva un percorso costruito artificialmente per il funzionamento delle macine di un mulino attualmente non in uso. Dopo un salto di quota di alcuni metri l’acqua forma un piccolo lago per poi ridiscendere a valle tra le rocce. Nel percorso verso valle, sgorga sotto un ponte di epoca romana in discrete condizioni e ancora percorribile.
Fonte: Wikipedia

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Di RCvideo