SCONTRO-
Nicola Gratteri ed Elsa Fornero si confrontano sul tema della mafia oggi, trent’anni dopo la morte di Falcone e Borsellino
Il procuratore di Catanzaro: “Le mafie non sono né di destra né di sinistra, ma puntano sul cavallo vincente”
Nicola Gratteri nasce il 22 luglio 1958 a Gerace (Reggio Calabria), nella Locride, terzo di cinque figli. Dopo aver conseguito la maturità scientifica si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Catania. Si laurea in quattro anni e due anni dopo entra in magistratura.
Considerato una delle figure di spicco della lotta contro la ‘ndrangheta, lotta nella quale è impegnato attivamente fin dagli inizi della propria carriera, vive sotto scorta dall’aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell’assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese.[2][3] Mentre prestava servizio come sostituto procuratore a Locri nei primi anni ’90, si è inoltre occupato di scottanti inchieste sui legami tra ‘ndrangheta, politica, massoneria e sul traffico di droga e armi[4][5]. Nel 1993, è sfuggito a ben tre attentati organizzati nel giro di tre settimane[6]. Il 21 giugno 2005, il ROS dei Carabinieri ha scoperto nella piana di Gioia Tauro un arsenale di armi (un chilo di plastico con detonatore, lanciarazzi, kalašnikov, bombe a mano) che sarebbe potuto servire per un attentato ai danni di Gratteri.
Nel 2009 è nominato procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria.[8] Il 18 giugno 2013 il Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta nomina Gratteri componente del corpo di esperti per l’elaborazione di proposte in tema di lotta alla criminalità organizzata.[9] Nel febbraio 2014 per il nuovo Governo Renzi viene proposto il suo nome per il ruolo di Ministro della giustizia, ma alla fine prevale Andrea Orlando, già Ministro dell’ambiente del Governo Letta, pare a seguito dell’opposizione del Presidente Napolitano.
Il 27 febbraio 2014 Rosy Bindi, in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia, annuncia la nomina di Gratteri a consigliere della commissione. Gratteri ha accettato l’incarico compatibilmente col suo ruolo in procura.
Il 1º agosto 2014 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi nomina Gratteri Presidente della commissione per l’elaborazione di proposte normative in tema di lotta alle mafie.
Il 21 aprile 2016 il plenum del CSM, a larga maggioranza, lo ha nominato con pratica d’urgenza Procuratore di Catanzaro, al posto di Antonio Lombardo, andato in pensione.
Gratteri è un convinto sostenitore dell’importanza dell’educazione dei giovani come strumento di prevenzione nella lotta alle organizzazioni criminali e tiene regolarmente conferenze a tale scopo nelle scuole e nelle università, in Italia e all’estero, per incontrare i giovani e spiegare loro il perché "non conviene" essere ‘ndranghetisti.[14][15] Nel novembre 2011 ha pubblicato un libro, assieme al giornalista Nicaso, intitolato La mafia fa schifo, dove sono raccolti pensieri e lettere di ragazzi sul tema delle mafie.
Il 4 maggio 2022 nella votazione del CSM per l’elezione del nuovo Procuratore Nazionale Antimafia viene battuto da Giovanni Melillo per 13 voti a 7