Ragazza calabrese salva una donna dall’ex compagno: “minacciava di sfregiarla con l’acido”.

ROMA :: 10/12/2023 :: «Le urlava al telefono "ammazzo te e tua figlia”. Non ci ho nemmeno riflettuto. L’ho registrato e poi ho chiamato la polizia». Sono stati la prontezza e la tenacia di Anita Sperone, 25enne studentessa calabrese originaria di Tortora (Cs), a farle salvare una perfetta sconosciuta. Una donna intraprendente che ne salva un’altra vittima di violenze. E tutto nella giornata simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. È il 25 novembre scorso infatti quando Anita sta viaggiando sul bus 542 verso il Prenestino. Sono da poco trascorse le 17. Mentre al Circo Massimo migliaia di donne sfilano contro il patriarcato, un uomo sale sul mezzo e inizia a urlare.

Le minacce: ti butto l’acido a te e a tua figlia
«Grida al telefono “ti butto l’acido a te e alla bambina, ti vengo a cercare”. Io resto basita, ma prendo il cellulare e inizio a registrare la conversazione – racconta Anita, 25enne originaria di Tortora, in provincia di Cosenza -. L’autobus è strapieno ma nessuno fa nulla. Nemmeno quando il tipo grida i peggiori insulti che si possono pensare contro una donna. Eppure continua a lungo e urla parecchio. Poi scende e io chiamo subito il 112. Persino in quei momenti le persone mi guardano come se fossi matta, come se fosse una cosa inutile allertare le forze dell’ordine». Non è così semplice però per la giovane riuscire a denunciare la situazione. «Aspetto alla fermata per un’ora, ma poi devo andare a un appuntamento e chiedo aiuto a una barista – aggiunge la studentessa in Economia -. Con lei tentiamo anche di contattare qualche centro antiviolenza senza riuscirci. Alla fine la volante arriva e prende il mio contatto». Una volta in commissariato poi, il racconto della giovane donna e, specialmente, quella preziosa telefonata registrata, fa scattare l’indagine congiunta dei distretti di San Giovanni e del Prenestino. Grazie alle informazioni raccolte e alle immagini delle telecamere sul bus, gli investigatori incrociano i dati e riescono a risalire all’uomo.

Un violento già noto
Il trentaduenne, senza fissa dimora, in passato residente a Centocelle, è più che noto alle forze dell’ordine come un violento, protagonista di liti e aggressioni nei confronti dell’ex compagna, un’italiana di 30 anni. È finito persino in carcere per reati minori, ma ne è uscito per sovraffollamento. Fin dal 2020 la polizia era intervenuta in più di un’occasioni per episodi di minacce e molestie nei confronti della donna. La giovane, proprio agli agenti, aveva raccontato di aver iniziato nel 2016 una relazione con l’uomo, che spesso però si ubriacava ed era violento. Per questo la trentenne aveva preferito interrompere la storia, soprattutto per proteggere la figlia che stava per nascere. Ma l’uomo però non si era mai arreso all’evidenza. Nel febbraio 2022 l’ennesimo episodio, quando il 32enne in stato di totale agitazione si era presentato a casa della donna per vedere la figlia e, a fronte del rifiuto, si era scatenata una lite. Lo scorso ottobre di nuovo, minacce e aggressioni: la vittima ha confermato agli investigatori della polizia di aver ricevuto diverse telefonate e messaggi con cui l’ex compagno la minacciava. Alla fine degli accertamenti, per il 32enne cubano è scattato quindi l’arresto. È in carcere, con l’accusa di atti persecutori, grazie alla solidarietà tra donne che nemmeno si conoscono.

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Di RCvideo

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