Oria (BR) - Campania - Italia

@la-bella-italia
Oria è un comune italiano della provincia di Brindisi in Puglia.

Situata in territorio collinare nel Salento settentrionale, presenta insediamenti umani già nel Neolitico come testimoniano i rinvenimenti rupestri presso la grotta di Sant’Anna. Secondo Erodoto fu fondata dai Cretesi con il nome di Hyria, fu secondo Strabone sede del basileum e quindi capitale politica dei Messapi. Nel I sec. a.C. divenne municipium romanum battente moneta propria.

Uno studio pubblicato nel 1819 collocava “Rudiae” città natale di Quinto Ennio nell’ambito dell’antica diocesi di Uria (Oria) sulle propaggini delle Murge, identificate con i “monti calabri” citati da Ovidio.

La città è nota per la sua ricchezza archeologica, per il suo centro storico di impronta medioevale ricco di viuzzole e scalini, per il Castello Svevo di Federico II a forma di vascello, per la fiorente comunità ebraica attiva per tutto il I sec. d.C. Dalla fine del XVI secolo è sede dell’omonima diocesi.

La fondazione di Oria, secondo Erodoto, avvenne quando un gruppo di cretesi naufragò lungo le coste salentine non lontano da Oria. I cretesi scelsero il colle più alto per iniziare la costruzione della città in quanto da lì potevano ben controllare tutto il territorio circostante. Diedero a tale città il nome Hyria e quindi, poiché spesso gli antichi coloni greci davano al luogo in cui s’insediavano la stessa denominazione della loro città d’origine, si può anche pensare che si trattasse di migranti provenienti dalla città beota di Yrìa.

Durante l’VIII secolo a.C. Oria comincia la sua evoluzione da abitato “sparso” a città vera e propria: infatti abbiamo una concentrazione probabilmente di capanne sul colle più alto della città. Oria divenne la capitale politica della confederazione messapica, intessendo rapporti sia con gli altri centri messapici sia con le città magno-greche. Di particolare interesse risulta il rapporto con la vicina e potente città di Taranto, con la quale il rapporto non era certo dei più pacifici, anche se vi erano periodi di floridi scambi culturali e commerciali. La rivalità dei Messapi con Taranto giunse all’apice nel 473 a.C. quando i Tarantini, uniti ai Reggini si scontrarono con i Messapi. Tale forte conflitto fini con l’indebolire sia i Messapi sia i Tarantini. Nel 272 a.C. Taranto e di lì a poco i Messapi finirono nella sfera d’influenza di Roma; Oria non perse però la sua importanza. Nell’88 a.C. divenne municipio romano.

Tra l’VIII e il X secolo, la città di Oria raggiunge il suo massimo splendore culturale. Il suo prestigio è dovuto alle scuole della sua comunità ebraica. Tra i più noti maestri di Oria Amittai, il nipote Amittai ben Shefatiah e il medico Shabbetai Donnolo. Donnolo, grazie al suo sapere e alla sua perizia non comune, anticipa l’archiatra, figura tipica del Basso Medioevo. Amittai, Shefatiah, Amittai ben Shefatiah, Shabbatai ben Abraham Donnolo e Ahimāz ben Paltiel hanno prodotto una cospicua mole di fonti utili alla ricostruzione del pensiero mistico, della filosofia e della mentalità ebraica tra IX e X secolo. La presenza ebraica favorì i commerci con l’Imamato fatimide, avendo avuto contatti con i loro correligionari egiziani e nordafricani in Sicilia.

In seguito la città fu un territorio di transizione tra Bizantini e Longobardi nei pressi del centro abitato città doveva trovarsi il cosiddetto limitone dei greci; una sorta di confine tra territori longobardi e bizantini. Nel corso del IX-X secolo fu spesso bersaglio dei Saraceni, che saccheggiarono e distrussero più volte la città. L’imperatore Ludovico II nell’867 si recò in Oria per liberarla dai Saraceni, che nel 847 avevano costituito l’Emirato di Bari.

Castello Svevo di Federico II di Svevia

Considerata l’importanza strategica del territorio di Oria, pur senza prove archeologiche si deve presumere l’esistenza di un primo nucleo fortificato già in età altomedievale. Numerose modifiche subì il maniero in età federiciana (1225-1227), al punto che generalmente viene denominato “castello svevo”; alcune fonti locali vogliono che lo stesso Stupor mundi edificò il castello, in realtà è più realistico pensare che Federico II lo ampliò e lo modificò.

Architetture militari
Porta degli Ebrei
Porta Manfredi
Torre Palomba

Architetture religiose
Basilica cattedrale
Chiesa di San Domenico
Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa e monastero di San Benedetto
Chiesa di San Francesco d’Assisi
Chiesetta di Santa Maria al Tempio
Cripta di San Mauro
Santuario di San Cosimo
Chiesa della Madonna di Gallana
Chiesa della Madonna della Scala
Chiesa di San Lorenzo

Architetture civili
Piazza Lama
Il Sedile
Palazzo Martini
Palazzo vescovile

Fonte: Wikipedia

Di RCvideo