ROMA :: 14/11/2024 :: “Un manifesto politico, un grido di ribellione, un’analisi spietata”: è con queste parole che inizia la sinossi di “Meglio soli”, il nuovo libro di Pino Aprile, giornalista e saggista noto per la sua lunga battaglia meridionalista. Scritto in collaborazione con Antonio Luca Pepe, anche lui giornalista, il libro si propone come una riflessione profonda e provocatoria sull’emancipazione del Sud Italia. Con un sottotitolo altrettanto eloquente, *La secessione del Sud, stanco di essere colonia*, il testo si allontana dalle visioni di un Nord desideroso di liberarsi della "zavorra" meridionale. Anzi, guida il lettore in un percorso di consapevolezza e autodeterminazione che possa trasformarsi in riscatto collettivo.
Il libro mette in discussione l’attuale assetto nazionale, denunciando il divario tra Nord e Sud e rivolgendo una domanda ai lettori: “Vivreste in un Paese in cui i malati sono costretti a spostarsi in continuazione per farsi curare? In un Paese in cui mancano gli asili nido, le mense per il tempo pieno nelle scuole, i treni, gli aeroporti e le strade? Restereste in un Paese in cui politici e media vi chiamano ladri di risorse pubbliche, mentre lo stesso Stato certifica che siete voi i derubati di cifre mostruose ogni anno, a favore di quelli che vi chiamano ladri?”.
Pino Aprile e Antonio Luca Pepe offrono al lettore un nuovo punto di vista sulle radici delle disparità, sostenendo che da oltre 160 anni il Sud d’Italia subisce una forma di sfruttamento sistematico che ha origine con l’Unità d’Italia. L’idea di base, infatti, è che l’Unità abbia creato un sistema sbilanciato in cui le risorse e le potenzialità del Meridione sono state sacrificate per favorire lo sviluppo industriale del Nord. Il libro invita quindi a una riflessione su una possibile autodeterminazione del Sud, una strada non semplice ma vista come necessaria per un futuro di pari dignità e opportunità.
“Meglio soli” è arrivato in libreria il 12 novembre, data che coincide con l’esame, da parte della Corte Costituzionale, del ricorso presentato da Puglia, Campania, Sardegna e Toscana contro la legge dell’Autonomia differenziata. “Non è stato fatto apposta, è una pura coincidenza – afferma Aprile – ma le coincidenze sono il linguaggio degli dei”.
In un contesto in cui l’Autonomia differenziata promette di aumentare il divario tra le regioni italiane, “Meglio soli” appare come un appello accorato per un Sud che reclama giustizia e dignità, ribadendo l’urgenza di rivedere i rapporti interni al Paese per garantire a tutte le sue parti una reale equità.