Malvito (CS) - Calabria - Italia

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Malvito è un comune italiano della provincia di Cosenza in Calabria.

Il suo nome deriva da malvetum, dal termine latino malva (malva) con l’aggiunta del suffisso collettivo -etum; o, più verosimilmente, da Maleventum (perché frequentemente sferzato da fortissimo vento). È un centro agricolo dell’Alta Valle dell’Esaro, situato sul versante interno della catena Paolana, su un poggio alla destra del fiume in prossimità del confluente torrente Crispo. In questi ultimi decenni, la tradizionale vocazione cerealagricola ed ortiva è stata soppiantata dalla viticultura ed olivicoltura, anche in conseguenza del forzato abbandono della castanicoltura. Fa parte del raggruppamento comprensoriale denominato “Valle dell’Esaro”, dopo aver fondato, stato capofila e Sede politico-amministrativa dell’ex Comunità montana “Unione delle Valli”, nell’ambito della Regione Agraria n. 12 – Medio Crati Occidentale.

Nonostante i reperti archeologici più antichi rinvenuti nel territorio di Malvito siano quelli appartenenti ad un complesso monumentale romano del I secolo rinvenuto in località Pauciuri, alcuni studiosi hanno voluto individuare a Malvito il sito della città magnogreca di Temesa, ad oggi convenzionalmente identificata più a sud, in prossimità del fiume Savuto tra Amantea e Nocera Terinese.

A Malvito fin dal 982 vive una comunità monastica di rito greco dedita alla trascrizione dei testi: alcuni di questi esemplari unici sono ora conservati presso la Biblioteca Vaticana a Roma.

Il periodo di massimo splendore di Malvito fu quello della dominazione longobarda: istituito sede di gastaldato e di diocesi, in questo periodo si iniziò la costruzione del castello, completata successivamente in epoca normanna.

Sotto la dominazione dei Normanni il feudo fu istituito in contea (il primo conte attestato è Roberto di Scalea nel 1083), ma perse gran parte della propria importanza strategica ed anche la sede vescovile alla fine del XII secolo, in favore della troppo vicina San Marco Argentano.

Questa fortezza longobardo-normanna costruita attorno al IX al XII secolo è ancora adesso pressoché intatta.

Monumenti e luoghi d’interesse
La nuova chiesa parrocchiale.
L’abitato conserva notevoli resti di antiche opere fortilizie come il Castello Medievale e la Torre Normanna di forma cilindrica, ampliata e modificata da Roberto d’Altavilla detto “Il Guiscardo”. Sempre del periodo medievale sono i resti delle mura di cinta dell’abitato. Molto interessante è il seicentesco oratorio della chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo. Fu in passato, per lungo tempo, sede Vescovile.

La Valle Dei Mulini
Lo sfruttamento delle aree agricole e la possibilità di utilizzare l’energia idrica per la presenza di una innumerevole rete di torrenti e corsi d’acqua, hanno fatto sorgere, all’esterno dei centri abitati, particolari edifici come il mulino idraulico (mulino ad acqua). Tali mulini, presenti in quasi tutto il territorio della Comunità Montana, testimoniano un sistema di produzione consolidato e di lontana origine, risalente sicuramente allo stabilizzarsi degli insediamenti in età medievale. Nella valle retrostante l’abitato di Malvito e lungo il corso dei torrenti Crispo, Esaro e Fontanelle, c’è una consistente e significativa presenza di tali edifici e manufatti, alcuni di essi sono in buon stato di conservazione, altri invece sono rappresentati da ruderi incastonati in uno scenario naturale di incomparabile bellezza.

Palazzo Ariani
Palazzo Ariani è sede del Municipio di Malvito dal 1937. Il nome si deve ai conti palatini Ariani che lo abitarono a partire dal 1847 provenienti da Napoli. La famiglia vantava la diretta discendenza da Marco Antonio Ariani nato a Napoli il 1624 Saggiatore e poi Maestro di Conio e di Zecca a Napoli. Morì il 27 febbraio del 1706 e venne sepolto nella chiesa di San Giacomo Maggiore per volontà del Viceré sotto il regno di Filippo V. Uno dei suoi figli Agostino, professore di fisica e matematica nell’Università di Napoli, intrattenne una stretta amicizia col filosofo Giambattista Vico. E lo stesso Agostino si dilettò a scrivere saggi anche di letteratura e filosofia il più noto dei quali su Gregorio Caloprese. Il nipote dell’Ariani matematico e filosofo di nome anch’egli Agostino sposò nell’Ottocento la figlia del potente notaio e sindaco di Malvito, Paolo Argento. Così Palazzo Argento divenne Palazzo Ariani.
Fonte: Wikipedia

Di RCvideo