https://www.raiplay.it/programmi/ore14 – Sì è aperta oggi, davanti alla corte d’assise di Milano, la seconda udienza del processo ad Alessandro Impagnatiello, 30 anni, imputato per l’omicidio della compagna Giulia Tamontano, uccisa con 37 coltellate mentre era incinta al settimo mese di un bambino che avrebbe chiamato Thiago. Davanti alla Corte – presieduta dalla giudice Antonella Bertoja – in un’aula gremita di pubblico e giornalisti ma senza telecamere, con l’imputato Alessandro Impagnatiello che ascoltava silenzioso dietro le sbarre, hanno sfilato i carabinieri che si sono occupati delle indagini e che il 28 maggio di un anno fa hanno ascoltato Impagnatiello mentre – nel primo dei suoi depistaggi – denunciava la scomparsa della fidanzata. Ma Giulia non era scomparsa: era stata uccisa con ferocia meno di 24 ore prima. E le incongruenze del barman 30enne – ripercorrono i testimoni oggi in aula – erano emerse immediatamente. In aula sono state mostrate le foto di Giulia e Impagnatiello ha abbassato lo sguardo e iniziato a piangere.
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