I racconti di quanto successo il 7 ottobre: gli ordini, i raid, le razzie
«Siamo arrivati ai kibbutz con le jeep. Abbiamo aperto le case e le stanze. E abbiamo iniziato a fare raid stanza per stanza, una dopo l’altra« Fino a quando non abbiamo finito» «Ma cosa avete fatto in quelle stanze?» «Lanciavamo granate e aprivamo il fuoco…» «Qual’era l’obiettivo?» «Uccidere»A parlare è un miliziano di Hamas catturato da Israele. E’ uno degli uomini che ha portato avanti l’attacco al kibbutz Alumim (non caduto nelle mani dei terroristi). E’ uno dei tanti interrogatori che vengono portati avanti in questi giorni ai terroristi di Hamas responsabili dell’assalto a Israele il 7 ottobre scorso.
I terroristi raccontano le atroci razzie e le uccisioni nei kibbutz: ad essere uccisi sono stati civili, uomini e donne, ma anche bambini e anziani. L’ordine per tutti era di entrare nelle case e ripulirle uccidendo o rapendo i presenti.«Siamo entrati per prendere gli ostaggi e fermarci nelle case. Ci siamo radunati con Salameh Elbalbisi. E Abu Zayid ci ha detto: "Pulite le case e rapite quanti più possibile".In Gaza, chiunque porti un rapito o catturi qualcuno riceve una ricompensa» «Quale stipendio vi danno?» «Un appartamento e 10mila dollari per ogni persona rapita»
Qui gli aggiornamenti sulla guerra tra Israele e Hamas ( Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/gli-interrogatori-miliziani-hamas-avevamo-l-ordine-ripulire-case-uccidere-rapire-quanti-piu-possibile/65ba15a2-71f3-11ee-a36b-700898289415