Calitri è un comune italiano della provincia di Avellino in Campania, situato lungo le rive del fiume Ofanto.
Le prime tracce della presenza umana nel territorio di Calitri risalgono al Neolitico, cui appartengono alcuni utensili in selce levigata conservati presso il museo irpino di Avellino. Tuttavia diventa un vero e proprio insediamento urbano solo a partire dal XIII secolo. Nel periodo medioevale, Calitri è uno dei tanti centri sottoposti all’amministrazione longobarda prima e normanna e sveva poi. Durante la dominazione normanna, il feudo di Calitri venne affidato ai Balvano, mentre sotto il regno di Federico II di Svevia appartenne al regio demanio. Nel 1304 Calitri passò ai Gesualdo, principi di Venosa che ne ebbero il possesso per tre secoli. Con i Gesualdo, Calitri conobbe la sua epoca d’oro e l’antico castello venne trasformato in una sontuosa dimora signorile. Dopo i Gesualdo, Calitri passò ai Ludovisi che, nel 1676, lo cedettero alla famiglia Mirelli.[11] Durante il terremoto dell’8 settembre 1694 il castello di Calitri fu completamente distrutto e morì il principe Mirelli. I superstiti della famiglia Mirelli optarono per l’abbandono dei ruderi in cima alla collina ricostruendo il palazzo baronale più a valle. Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla giurisdizione del regio consolato di commercio di Ariano, nell’ambito della provincia di Principato Ultra. Nel 1784 venne esposta, sulla porta di Nanno del nuovo palazzo baronale, la testa del brigante Angelo Duca, che aveva imperversato nella zona con scontri vittoriosi contro l’esercito borbonico, giustiziato a Salerno. Dopo l’unità d’Italia la storia di Calitri si confonde con quella di tanti altri centri dell’Italia meridionale: brigantaggio, emigrazione, latifondismo baronale, lotte per la spartizione della terra. Nel 1861 fu conquistata e liberata dagli uomini del brigante lucano Carmine Crocco, assieme ad Carbonara, Conza e Sant’Andrea. Nel giugno 1910 e nel luglio 1930 dei sismi di notevole magnitudo colpirono Calitri; nella prima guerra mondiale Calitri diede un notevole contributo alla causa nel 1915 e nel 1918, nel 1924 eressero una Vittoria Alata che ricorda le 120 vittime del conflitto. Nel febbraio 1941 è stata teatro dell’operazione Colossus. Calitri risentì poi, sia pur con lieve ritardo, del boom economico: in quegli anni divenne un notevole polo scolastico (scuola media, istituto tecnico commerciale, istituto d’arte, liceo scientifico, istituto professionale). Il sisma del 1980 provocò due decessi e l’inagibilità per molti anni di gran parte del centro storico.
Architetture religiose
Chiesa di San Canio
Già presente nell’VIII secolo all’interno delle mura, dedicata ai protomartiri Cosma e Damiano, divenne nel 799 sede delle reliquie di san Canio. Nel 1547 venne riedificata a spese del comune, ma in seguito fu distrutta dal terremoto del 1694. Nel 1747 fu ultimata la ricostruzione, ma, resa pericolante da una frana, venne riadattata al culto. Purtroppo altri eventi sismici e un lento movimento franoso ne minarono la stabilità per cui, eseguite vanamente nel tempo alcune riparazioni, si decise nel 1881 di demolirla. La nuova chiesa fu ivi edificata nei primi anni trenta, e nel 1965 fu ampliata e portata da una a tre navate. Danneggiata nuovamente dal terremoto del 1980, fu ricostruita e, nel 1993, riaperta al culto.
Chiesa dell’Immacolata Concezione
La chiesa venne aperta al culto nel 1714, sul poggio di San Biagio. Vi si istituì l’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione, le cui Regole furono approvate da Carlo di Borbone nel 1759.
Chiesa di Santa Lucia
Chiesa di Santa Lucia
È una piccola chiesa eretta intorno al 1580. All’interno sono custodite due statue che raffigurano Santa Lucia. Ogni anno si celebrano due messe: il 31 agosto e il 13 dicembre.
Chiesa di San Berardino
È situata nel rione più antico di Calitri. Fu eretta attorno al XVI secolo come cappella laicale, a testimonianza della carità di alcuni cittadini verso i meno abbienti.
Chiesa di Sant’Antuono (Sant’Antonio Abate)
Fu costruita sulle rovine di una vecchia chiesa (risalente probabilmente al XIV o XV secolo) nel 1739, a spese della famiglia Natale, che volle dedicarla a Sant’Antonio Abate.
Chiesa di Sant’Antonio da Padova
È situata nel rione Cascina, fu costruita nel 1638 e distrutta dal terremoto del 1694. L’esterno della chiesa fu quindi completamente rifatto in epoca successiva.
Chiesa del Calvario
È situata su una collinetta detta Calvario. Fu fatta erigere da un esponente della famiglia Gervasi di ritorno da una crociata in Terra Santa.