Bellosguardo (SA) - Campania - Italy - Video di Bellosguardo

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Bellosguardo è un comune italiano della provincia di Salerno in Campania.

Origini del nome
Formato dall’unione di "bello" e "sguardo", chiamato in passato Belrisguardo in virtù del panorama che si può ammirare dalla collina del paese.

La fonte più attendibile, invece, sembra essere quella dello storico Lucido Di Stefano, che nel suo libro Della Valle di Fasanella nella Lucania parla dell’aria salubre e mite di Belrisguardo, particolare che avrebbe reso piuttosto sani i suoi abitanti, tanto da avere tutti un colorito perfetto e una particolare freschezza in volto: un bello sguardo.

Storia
La storia di Bellosguado va collegata a quella di Fasanella, antica città distrutta da Federico II di Svevia. L’antico centro urbano sorgeva in località Santo Manfredi, a circa 3 km da Sant’Angelo a Fasanella. Nel 1246 la cittadina fu rasa al suolo da Federico II per punire Pandolfo di Fasanella, che aveva partecipato alla congiura di Capaccio (una delle tante che in quel periodo furono tentate ai danni dell’imperatore e che lo videro sempre vincitore). A Pandolfo Fasanella furono poi restituiti tutti i suoi possedimenti grazie all’alleanza con Carlo d’Angiò. Inizia da allora un lento spopolamento di Fasanella. Scrive uno storico (il Siribelli) che Pandolfo Fasanella fece fondare sul colle di Bellosguardo (già Castrum) un Casamento (Palazzo Vecchio) per soggiornarvi. Il borgo comincia a popolarsi agli inizi del Quattrocento. A Bellosguardo si trasferirono gli abitanti di Fasanella e di Clitino (altro borgo della zona). Queste vicende sono state studiate di recente in modo approfondito dal sacerdote don Orazio Pepe, che ha esaminato le pergamene dell’archivio della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo.

Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Sant’Angelo a Fasanella, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d’Italia ha fatto parte del mandamento di Sant’Angelo a Fasanella, appartenente al Circondario di Campagna.

Monumenti e luoghi d’interesse
Chiesa di Santa Maria delle Grazie (1512), sorta come edificio conventuale dei Padri Minori di san Francesco. Sull’entrata della chiesa si notano due leoni e, all’aprirsi della porta, si trova una scala interna, che conduce alla chiesa vera e propria. Essa è divisa in due navate, di cui quella laterale in mattoni. In quest’ultima si conserva un grande crocifisso, mentre ai lati si trova una caratteristica statua di san Sebastiano, raffigurato nel momento del martirio, mentre guarda alla colorata vetrata che raffigura la Madonna col bambino. Nella navata centrale si nota sin da subito sull’altare il cinquecentesco affresco raffigurante la Pietà, con evidenti riferimenti a Cimabue. Purtroppo non è giunto sino ai giorni nostri il volto della Madonna, colpito accidentalmente con un palo da degli operai. Sovrasta l’affresco la settecentesca statua della Madonna delle Grazie, proveniente da Napoli. L’altare è contornato da statue che raffigurano sant’Antonio da Padova, san Francesco e san Michele. Infine, sempre nella navata centrale si conserva un grande polittico al cui interno sono conservate reliquie dei santi rappresentati. Il polittico è fiancheggiato dalla statua dell’Immacolata. Il convento ha ospitato, tra i tanti monaci, anche fra’ Lorenzo Ganganelli, che in seguito prese il nome di papa Clemente XIV.[7]
Chiesa madre di San Michele Arcangelo, edificio religioso che presenta tre affreschi del pittore salernitano Pasquale Avallone.
Cappella di San Giuseppe. Cappella del vecchio cimitero, oggi non più esistente, conserva una statua della Madonna e una raffigurante il titolare.
Bosco Macchia, area boschiva attrezzata.
Palazzo e Giardino De Philippis, appartenenti al professor Alessandro De Philippis, docente di sevicoltura all’università di Firenze. I beni sono stati donati al comune di Bellosguardo dai familiari. È il luogo simbolo degli eventi della rassegna Rural Dimensions.

Fonte: Wikipedia

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Di RCvideo

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